Nichelle Nichols e Il Tenente Uhura: Ufficiale, Ingegnere, Icona

Nichelle Nichols è tornata tra le stelle

Di Marco Previtera

Risale a pochi giorni fa la scomparsa di Nichelle Nichols.

Nichelle nella sua lunga carriera è stata ballerina, cantante, attrice e modella ma il suo nome è indissolubilmente legato a uno specifico personaggio.

Si tratta, naturalmente, del Tenente1 Nyota Uhura membro dell’equipaggio dell’astronave Enterprise nella serie televisiva e cinematografica di Star Trek.

Nichelle Nichols, l’interprete della tenente Nyota Uhura nella prima mitica serie di Star Trek, alla premiere “Star Trek: Discovery,” a Los Angeles nel 2017. La Nichols è morta pochi giorni fa a 89 anni. (Foto di Chris Pizzello/Invision/AP, File)

Non ci dilungheremo qui sulla storia di Star Trek, sul significato che la serie ebbe nella storia della televisione e della fantascienza – sono tutte cose ben spiegate altrove, visto che sull’argomento sono usciti nei decenni articoli e libri.

Ci soffermiamo solo su uno dei vari aspetti che resero questa serie tanto rivoluzionaria ovvero la composizione dell’equipaggio – ed in particolare degli ufficiali della plancia di comando, che erano poi assieme all’iconica astronave il fulcro della storia.

Anche qui, molto già si è detto: per il telespettatore americano medio del 1965 fu di certo una novità se non uno shock trovarsi di fronte, al comando di una grande nave stellare, un gruppo di ufficiali comprendenti un Giapponese, un Russo ed anche un vero e proprio alieno (il Comandante Spock) il cui attore, Leonard Nimoy, pareva scelto apposta per richiamare, coi suoi lineamenti, immagini luciferine.

Il Comandante Spock
Leonard Nimoy interpreta il Comandante Spock. Prima della messa in onda della prima stagione di Star Trek alcune foto promozionali furono ritoccate arrotondando le orecchie di Spock, per evitare che qualche spettatore potesse scambiarlo per il diavolo.

Un gruppo di comando comprendente quindi diverse minoranze etniche e culturali in una serie che, oltretutto, non sembrava sentire il bisogno di sottolineare quanto  la presenza di queste persone fosse pionieristica – Sulu, Checkov e Spock si comportavano da professionisti e come tali venivano trattati, pur con le loro differenze caratteriali e culturali.

E poi c’era Uhura, interpretata appunto da Nichelle Nichols, che di questa pionieristica varietà era forse il picco.

Una giovane donna di colore a capo delle comunicazioni della nave, per di più trattata da pari a pari da quell’archetipo di maschio bianco americano che era il Capitano Kirk?

Ce n’era di che far alzar le mani al cielo.

E come se non bastasse, Uhura era innegabilmente bella e sexy (ma senza alcun esibizionismo se non quello imposto dalle uniformi della Flotta Stellare, con quelle minigonne e gli stivaletti…ma non divaghiamo…) e mostrava serenamente le proprie origini africane e la propria passione per l’arte, esercitandosi regolarmente durante le proprie ore libere nel canto e nella musica e talvolta esibendosi per l’equipaggio

Uhura in uniforme
Tenente Uhura nella tipica uniforme femminile della Flotta Stellare nel 22° Secolo

Visto tutto questo, non suona affatto strano che Martin Luther King in persona diventasse rapidamente un fan di Uhura e di Nichelle, tanto che quando quest’ultima alla fine della prima stagione di Star Trek voleva abbandonare la serie fu proprio King a convincerla a perseverare, spiegandole quanto quella rappresentazione di una giovane professionista di colore in un ruolo di alta professionalità e responsabilità stesse diventando un esempio per tanti.

Già, Uhura.

Qualcuno talvolta ha sminuito il suo ruolo, affermando che consisteva nel “rispondere al telefono”.

Probabilmente non avevano seguito con attenzione o forse non hanno mai visto un episodio di Star Trek.

Uhura nel corso della serie non solo si trova spesso a dover improvvisare soluzioni creative per permettere all’Enterprise di comunicare durante qualche evento anomalo, ma quando necessario da buon ufficiale di plancia è sempre pronta a ‘coprire’ i colleghi assenti o feriti tanto che in certi episodi è lei stessa a pilotare la nave.

Di momenti significativi con protagonista Uhura ce ne sono stati molti, a partire dal celeberrimo primo bacio interrazziale visto sulla TV americana (nell’episodio “Plato’s Stepchildren”, S3E10) di cui molto si è già detto.

 

Il primo bacio interrazziale mai trasmesso in televisione negli USA: Il Capitano Kirl e il Tenente Uhura della nave spaziale Enterprise sono costretti a baciarsi da un’entità aliena che li tiene prigionieri.

Personalmente, io ho sempre trovato invece molto significativa un’ altra scena tratta dall’episodio “Who Mourns for Adonais”, S2E2.

Per chi non lo conoscesse, la premessa dell’episodio è che l’Enterprise nelle proprie esplorazioni viene attaccata e immobilizzata da una forza sconosciuta ma di immenso potere.

La minaccia si rivela essere un’entità aliena estremamente antica e potente che si presenta come l’antico dio Apollo della mitologia greco/romana.

L’alieno spiega che lui e la sua specie visitarono la Terra ere prima, venendo creduti esseri divini dai primitivi abitanti.

Secoli dopo i compagni di “Apollo” avevano deciso di lasciare questo universo e ascendere ad un altro piano di esistenza – tutti eccetto lui, cui era piaciuto essere venerato e adorato dagli esseri inferiori e che aveva quindi scelto di restare nascosto su un remoto pianeta in attesa che i discendenti dei suoi antichi seguaci lo ritrovassero.

“Apollo” trasporta il Capitano Kirk e alcuni altri membri dell’equipaggio sul suo pianeta, minacciando di distruggere l’Enterprise se la sua volontà non verrà esaudita.

Mentre Kirk e gli altri cercano di convincere “Apollo” a lasciarli andare, il resto dell’equipaggio rimasto sull’Enterprise (tra cui Uhura e Spock) cerca un modo di sfuggire al controllo dell’alieno e di riprendere contatto con il Capitano e gli altri scomparsi

L’episodio in se stesso non è particolarmente brillante per gli standard di Star Trek, la trama è abbastanza prevedibile e ci sono vari momenti morti ma ad un certo punto ci ritroviamo a bordo dell’Enterprise dove Uhura sta lavorando febbrilmente per tentare di riprendere contatto con Kirk modificando “al volo” il sistema di comunicazioni.

Una scena breve, ma ricca di spunti.

Tanto per cominciare, Uhura sta svolgendo un delicato intervento di modifica sui sistemi di bordo di una nave spaziale – un lavoro che richiede addestramento e conoscenze ingegneristiche avanzate. Notevolmente, non sta aspettando che qualche tecnico (maschio, ché i tecnici e i meccanici sono tutti maschi, no?) ‘si sporchi le manine’: Nyota stessa ha indossato una tuta da manutentore (anche qui, da buon ufficiale di plancia non vuole sporcare la divisa) e sta lavorando di saldatore sotto la console.

E quando Spock, che in quel momento è il Capitano in assenza di Kirk, la interrompe chiedendole a che punto è Nyota lo rimette educatamente al suo posto ricordando che il lavoro è delicatissimo, le conseguenze di un errore potenzialmente gravi e che sta facendo più in fretta che può.

E Spock, la cui discendenza Vulcaniana unita alla sua straordinaria intelligenza e preparazione rendono un autentico computer umano dalla conoscenza pressoché enciclopedica, riconosce serenamente che nessuno sarebbe in grado di svolgere quel lavoro meglio di lei e la lascia proseguire senza ulteriori interruzioni.

Una scena semplice e breve in cui senza discorsi altisonanti vediamo come Uhura per quel che è: un ufficiale e tecnico esperto, sicuro di sé e le cui capacità sono note e riconosciute dai suoi pari. Decisamente molto più che “Rispondere al telefono”.

1: in seguito promossa Tenente Comandante e poi Comandante – grado equivalente, grosso modo, a quello di Tenente Colonnello

Ho imparato a sognare grazie a Uhura, Leia, ecc

Di Silvia Azzaroli

“Fammi provare un’avventura dove io sono l’eroe che combatte accanto a te”

Riconoscete questi versi, vero?

Erano parte della sigla di Capitan Harlock.

Capitan Harlock
Il pirata spaziale Harlock, ideato da Leiji Matsumoto

Gli anni 50-60-70 hanno segnato uno spartiacque incredibile nella letteratura, nel cinema, nelle serie TV e nel mondo dell’animazione.

Per varie ragioni.

Tra le più importanti quella che le donne sono passate da damigelle da salvare a eroine, con cui noi bambine potevamo identificarci.

Sapete cosa significa non dover vedere più la donna ridotta ad oca starnazzante che non sapeva fare un passo senza il suo uomo?

Nichelle Nichols ha dato corpo e voce ad una di queste donne nuove, che, finalmente potevano essere se stesse.

La sua Uhura è e sarà sempre una di noi.

Sentirla parlare per esprimere concetti intelligenti, da ingegnere, fare lavori considerati da uomini, salvare letteralmente le chiappette al resto dell’equipaggio, senza mai diventare una fastidiosa e perfetta Mary Sue, fu un regalo a tutte le donne.

Uhura, non più giovanissima ma sempre splendida e combattiva.

La sua Uhura, come la Leia Organa di Carrie Fisher in Star Wars, la Sarah Jane di Elizabeth Sladen in Doctor Who furono tra le prime a tracciare la via verso questo nuovo tipo di donna.

Aveva ragione Martin Luther King a dire che quel futuro doveva essere mostrato alla gente per far capire che è possibile poter convivere tra persone di sesso, etnie, ecc diversi senza bisogno di prendersi a botte.

Ecco perché io credo che Nichelle non sia morta, è solo tornata tra le stelle con i suoi amici Leonard Nymoy, James Doohan, ecc per un viaggio che non finirà mai.

Grazie di tutto Nichelle.

Perché se oggi non ho paura di essere intelligente, è anche merito tuo.

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